La Casa editrice EMIA Edizioni bandisce il Primo Concorso Letterario Nazionale “Ugo Innamorati. Il riuso delle parole in disuso”, riservato a opere inedite di narrativa e di poesia.
ITALIANO, PAROLE ESTINTE – CASA EDITRICE BANDISCE
CONCORSO “IL RIUSO DELLE PAROLE IN DISUSO”
“TUTELARE IL VOCABOLARIO, STOPPARE L’IMPOVERIMENTO,
OVVIARE ALLA SEMPLIFICAZIONE, PRESERVARE LA BELLEZZA DELLE PAROLE”
C’erano una volta, tra l’altro, parole come “filibustiere”, “drappeggio” e “villoso”. Chi le ricorda? In Italia, secondo una stima fatta da Zanichelli, sono 3.126 le parole che stanno scomparendo dal vocabolario della lingua italiana (mentre sono circa tre mila gli idiomi al mondo secondo uno studio dell’Alliance for Linguistic diversity che stanno svanendo). L’impoverimento e la semplificazione stanno producendo mutamenti e trasformazioni del nostro linguaggio parlato e scritto.
Cosa fare per salvare queste parole in via di spegnimento? Una Casa editrice romana – la Emia Edizioni – ha indetto un Concorso Letterario Nazionale, dal titolo: “Il riuso delle parole in disuso”.
Il Concorso dedicato al poliedrico Ugo Innamorati è riservato “agli autori, esordienti e non, che presentino opere inedite di narrativa letteraria o di composizione poetica, nei cui testi siano adoperate in un numero considerevole di volte – dieci in un’opera narrativa lunga al massimo quindicimila battute, spazi inclusi, o tre in un’opera poetica lunga al massimo quarantacinque versi – parole in lingua italiana oramai in disuso, raramente utilizzate nella scrittura e nel linguaggio comune o in via di estinzione dal nostro vocabolario.
Il Concorso, il cui bando è scaricabile tra l’altro dal sito www.concorsiletterari.it, si articola in tre sezioni: Narrativa, Poesia e Narrativa/Poesia “Under 18” (Scuola secondaria di primo e secondo grado).
C’è tempo fino al 30 aprile 2020 per parteciparvi. I testi possono essere inviati alla Casa editrice tramite posta o via email. La Cerimonia di premiazione si svolgerà a giugno a Riano, in provincia di Roma, sulla terrazza dell’osteria “Il grottino”, sulla Via Tiberina, a due passi dai siti dove qualcuno avrebbe voluto costruire una discarica dei rifiuti per il post Malagrotta.
«L’obiettivo del Concorso – dichiara Italo Arcuri, titolare della Emia Edizioni – è quadruplo: tutelare il nostro amato vocabolario italiano; segnalare il pericolo dell’impoverimento lessicale della nostra lingua; tentare di ovviare all’oramai abusata tendenza a semplificare e sostituire parole di portata con termini più semplici e generici; preservare la bellezza delle parole stesse che, oltre a portare peso e responsabilità, hanno anche un’estetica impareggiabile. Dire “sciamannato”, ad esempio, è molto diverso da dire “disordinato”. Avere a cuore la sostanza delle parole badando anche alla forma con cui le parole si dicono e si scrivono: questo il senso della nostra iniziativa, che spero abbia tantissimi “adepti”.»
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